Breve storia dell’Universo

Posted By Admin on Gen 7, 2017 | 0 comments


BREVE STORIA DELL’UNIVERSO IN UN “RICORDO” DI VIAGGIO Dall’inizio alla fine 

 

 

 

Questa che segue è una breve storia – oppure una rivelazione immediata, intuitiva in ordine all’inizio e alla fine dell’Universo – che potrei definire semiseria, nel senso che non mi faccio soverchie illusioni di essere preso sul serio, né da scienziati, né da filosofi materialisti, né da teologi o ministri di culto. Se vi sarà qualcuno che mi prenderà sul serio, questi apparterrà, forse, alla gente comune dell’universo nel suo complesso, universo inteso nella sua interezza di parte materiale e di parte spirituale (finora trascurata in cosmologia, ma sempre più presa in considerazione dalla fisica quantistica).

Tale storia è essenzialmente basata su di un mio “ricordo di viaggio”, fatto all’interno della Biblioteca Universale (o Akasica), dove “mi sono trovato a confronto” con alcuni concetti di fisica moderna e delle precedenti versioni degli stessi concetti, in termini filosofici e religiosi. Questo mio “ricordo” è, quindi, ciò che mi è restato impresso di tante “visioni” e di altrettante “riflessioni e conseguenti collegamenti” teoretici tra queste stesse “visioni” (o “letture”?).

Questa mia breve storia, quindi, dovrà necessariamente essere esposta in termini di fisica – quantistica in modo particolare – e, ad ogni concetto, cercherò di indicare, tra parentesi, l’analogo concetto filosofico o religioso, di origine pre-scentifica.

Dunque… C’era una volta… il Campo Unificato (Dio, l’Assoluto – Teoria scientifica in corso di rapido perfezionamento). Ad un certo punto, ci fu un’immensa fluttuazione quanto-relativistica – di cui, al momento, mi astengo dal definirne il come e il perché, cioè se fu accidentale, nota come Big-Bang, o voluta, come Creazione. Potrebbero essere state anche “concepite” secondo il principio logico di antecedente-conseguente, in base al quale è impossibile che, se è vera l’antecedente, risulti falsa la conseguente. Pertanto, antecedente, cioè modo, metodo, premessa (Big-Bang) e conseguente, cioè volere, finalità, naturale effetto (Creazione). Quindi, Big-Bang e Creazione: due aspetti dello stesso Pensiero, della stessa Fluttuazione.

Ad ogni modo, da questa fluttuazione quanto-relativistica ebbe origine il mondo fisico come oggi lo conosciamo, molto “disordinato” rispetto alla sua origine, a dove, cioè, era collocato: Campo Unificato o Dio che fosse, per definizione: Ordine e Perfezione assolute.

Oltre alla materia e all’energia, però, nel contempo si sono anche “create”, o “emanate”, le coscienze individuali (chiamate anche con i sinonimi di anime, spiriti, scintille divine, ecc.), ma con minore disordine (oppure, è lo stesso, con maggiore ordine) rispetto alla materia fisica e quindi collocabili, in base al criterio ordine-perfezione, tra la materia e il Campo Unificato, seppure a livelli diversi:

–         le più ordinate, quelle che si trovano più vicine all’origine (i cosiddetti paradisi delle religioni, in realtà livelli materiali ultrafisici);

–         le meno ordinate, come per esempio le nostre, collocate a livelli intermedi, come il nostro mondo fisico che comprende il nostro pianeta e altri simili, eventualmente abitati da civiltà similmente evolute (teorie sugli extraterrestri);

–         le meno ordinate ancora, cioè le più disordinate, quelle con più entropia o con meno neghentropia (concetti fisici indicanti rispettivamente disordine e caos termodinamico – Ved.Nota 1), destinate a collocarsi in altri analoghi livelli di realtà, più disordinati di tutti e, quindi, più lontani di tutti gli altri livelli dal Campo Unificato: i cosiddetti “inferni” e simili delle religioni; in realtà: coscienze disordinate in livelli disordinati.

Ovviamente, le collocazioni in cui si sono venute a trovare le “coscienze individuali”, o “Spiriti”, come sopra indicato, non possono essere statiche, in quanto inserite in un processo dinamico di “circolazione di coscienze e di materia” che le può far spostare da un livello all’altro, in modo più o meno rapido, meglio più o meno lento, essendo un processo che richiede migliaia o milioni di anni, o anche più.

Infatti, si può pensare che essendo state le coscienze individuali emanate dal C.U.(Campo Unificato), siano state create tutte uguali e, pertanto, che alcune si siano auto-ordinate (evolute spiritualmente) più velocemente delle altre; oppure, se sono state emanate (create) con un ordine individuale diverso, ognuna ha poi subito trovato il livello di realtà adeguato al proprio ordine individuale. Questa seconda ipotesi potrebbe apparire la più probabile per una possibile e naturale relazione tra ordine ambientale (o di livello) e ordine individuale (livello di coscienza), per la quale coscienze ordinate vanno in qualche modo in livelli ordinati e, viceversa, coscienze disordinate vanno a collocarsi in livelli disordinati.

Fatto sta che attualmente ci sono coscienze di tutti i tipi (o ordini) circolanti per i vari livelli, e non tutte in cammino nella stessa direzione: c’è che ascende e c’è chi scende, secondo il livello di ordine che ognuno riesce a dare alla propria coscienza (dei processi di circolazione e di riassorbimento della materia non è il caso qui di parlarne. Ved. Nota 2).

Nel corso dei secoli, ci sono stati i più “ordinati” (santi, mistici, iniziati, filosofi, ora anche ricercatori e scienziati) che hanno capito e capiscono (ordine neghentropico vuol dire anche intelligenza e, di conseguenza, anche conoscenza e sapienza) più o meno vagamente cosa possa essere veramente accaduto all’inizio (distacco, strappo, caduta…) e hanno sostenuto e sostengono tuttora, la necessità di ritornare all’Origine in qualche modo. E questo, perché i mondi materiali sono, per tutte le coscienze e in particolare per quelle più ordinate, mondi di disordine e di sofferenza (contrariamente alla beatitudine-ordine iniziale). Allora hanno fondato, anche in base alle esperienze mistiche (percezioni dirette della mente possibili a tali livelli senza la mediazione dei sensi, analogamente a come succede per certi fenomeni paranormali), tutte le religioni e qualche buona filosofia, anch’esse più o meno ordinate, tutte concordi, però, nell’indicare nell’Amore Universale (bontà, non violenza, etica, giustizia, ecc.) un formidabile strumento evolutivo, produttore interno di ordine, tramite la comunicazione, che è scambio di informazione, quindi di neghentropia.

Un prezioso sistema di mettere ordine nella mente e nella coscienza è la possibilità di intessere un dialogo, continuativo e a scadenze prestabilite, con Entità Maestre (Spirito Guida e anche Entità Familiari), tramite la grande medianità della “trance ad incorporazione” (Ved. Nota 3).

Un ordine così prodotto spinge le coscienze verso livelli di realtà più ordinati e, quindi, più vicini all’Origine (Campo Unificato/Dio), fino al raggiungimento della  fusione-identificazione finale (la “Salvezza”, il “Nirvana”, la “Comunione dei Santi, ecc.).

Poi ci sono state e ci sono tuttora le coscienze intermedie, collocate a metà del guado tra materia e origine e che, tentennando indecise tra i due poli estremi di attrazione (anche la materia attira, eccome!), del disordine e dell’ordine, danno un colpo al “cerchio” della spiritualità, sotto forma di una fragile fede, partecipando con più o meno convincimento alle cerimonie religiose, esprimendo una carità non proprio disinteressata ma in cambio di qualche riconoscenza o gratitudine, ecc.; e un colpo alla “botte” della materialità, sotto forma di qualche godimento di piaceri materiali, qualche cattiveria o egoismo non del tutto giustificati, ecc. E questo è, almeno apparentemente, il comportamento della maggior parte delle persone.

Infine, esiste un’altra minoranza (opposta alla prima, quella dei santi e simili), che si dedica quasi esclusivamente ai piaceri e ai beni materiali, senza amore per i propri simili, con il solo risultato, aldilà dei benefici immediati e visibili, di produrre disordine in se stessi e nei propri simili, procurando guai e fastidi vari nel mondo circostante, rendendosi odiosi o quantomeno antipatici a tutti. Questo livello viene anche definito delle “coscienze distruttive”

Prima o poi, noi tutti, indistintamente tutti e a qualsiasi livello-ordine si appartenga, incontriamo la sofferenza più o meno forte, più o meno atroce, più o meno traumatica. Di conseguenza, tutti veniamo sottoposti a forti richiami interiori, che inevitabilmente determinano le condizioni favorevoli al manifestarsi di  fenomeni paranormali (soprattutto del tipo fuori dal corpo).

Questo presentarsi della paranormalità in tutte le sue forme, richiamata nella maggioranza dei casi dalla sofferenza, potrebbe essere causata proprio dalla neghentropia individuale (ordine psichico o mentale) presente in misura maggiore nei componenti il primo gruppo, meno in quelli del secondo gruppo, ancora minore negli appartenenti il terzo gruppo (nel quale regna il disordine, l’entropia mentale, parente stretta di quella fisica).

Ed sono proprio i fenomeni ESP e di coscienza cosmica (nella loro intera gamma espressiva) che fanno riflettere i soggetti e spesso li portano a indirizzare il loro “senso di marcia” verso l’ordine, o ad accelerarne la velocità nel caso che il senso di marcia fosse già quello giusto, ma di “movimento” molto lento. “Senso di marcia”, o “direzione”, verso l’ordine significa, ovviamente, verso il CU (Campo Unificato), il Dio-Assoluto di religioni e filosofie, tramite il binomio inscindibile “amore più ordine”, cioè “causa” ed “effetto”.

L’amore, quindi, da solo o abbinato alla ricerca parapsicologica, alla meditazione singola o collettiva, alla preghiera anch’essa singola o collettiva (come nei gruppi di preghiera per la guarigione di qualcuno), produce ordine-neghentropia che sospingono la coscienza e il corpo eterico di chi lo pratica verso livelli più elevati, soprattutto dopo la sua morte. In altre parole, la coscienza, rivestita del suo corpo eterico (o spirituale), entrerà a far parte di livelli superiori adeguati al livello neghentropico (in pratica, al livello morale) della coscienza del trapassato che nel corso della sua vita terrena ha “praticato” l’amore.

L’Universo sarà riassorbito nell’origine CU-Dio solo quando, fra miliardi di anni, tutte le coscienze saranno finalmente perfettamente ordinate (a tutti i livelli, e non solo nel nostro) con la propria volontà e responsabilità, e senza alcun intervento esterno tipo “grazia” o “predestinazione”; quando, cioè, si determinerà la completa armonia con il CU, condizione essenziale per accedervi definitivamente, e quando la materia stessa (forma di coscienza congelata o condensata, secondo la fisica quantistica) sarà in qualche modo anch’essa riassorbita, contemporaneamente alle ultime coscienze o subito dopo il loro riassorbimento.

Attualmente, e fino a quel momento, la materia e le coscienze disordinate sono un ostacolo (non eterno, ma in misura decrescente man mano che il processo evolutivo procede nel tempo) all’evoluzione delle coscienze più ordinate, e anche della materia stessa (ved.      Nota 4).

Sola quando sarà raggiunta la perfetta armonia fra tutte le cose e fra queste e il Tutto che le contiene, solo allora l’Universo sarà riassorbito totalmente nel Campo Unificato, che così ritornerebbe com’era prima del Big-Bang (ved. Nota 5). Salvo poi a ricominciare daccapo, con una nuova fluttuazione quanto-relativistica (o nuova Creazione).

Gli induisti dicono che un mondo come il nostro si dissolverà perché gli uomini diventeranno o tutti perfettamente buoni o tutti perfettamente cattivi. La prima ipotesi (tutti perfettamente buoni) è comprensibile alla luce di quanto è stato fin qui detto, la seconda invece no, perché il disordine massimo della coscienza dei “perfettamente cattivi” non potrebbe essere riassorbito dal Campo Unificato, nemmeno se tale cattiveria riguardasse tutti.

Fine della storia di questo Universo, leggermente diverso da quelli passati e da quelli futuri, nel caso che l’ipotesi di un “Universo pulsante” (e del corrispondente “respiro di Dio”) fosse quella giusta.

Io credo che sia così…

 Roberto Buscaioli

 

 

LE NOTE

 

Nota 1

 

Entropia [sec. XIX dal gr. entrope, conversione]. In termodinamica, funzione di stato di un sistema che misura il suo grado di disfacimento o degradazione o disordine.

Una conseguenza matematica del concetto di entropia è il fatto che, in un complesso concomitante di trasformazioni, gli aumenti di entropia sono sempre maggiori delle diminuzioni: per l’entropia dunque non vale alcun principio di conservazione. Ciò significa che tutte le trasformazioni che avvengono in natura, nel loro complesso, seguono una certa direzione di svolgimento. Tale direzione fa sì che, pur mantenendosi costante la quantità totale di energia nell’Universo, la frazione di questa trasformabile in lavoro diminuisce finché non sarà più possibile trasformare energia: ciò significa la “morte termica” dell’Universo, prevista da Clausius e accettata dai fisici della seconda metà del secolo scorso. Il concetto di entropia pose ai fisici del secolo scorso il problema di una sua traducibilità all’interno di una teoria meccanica del calore (teoria cinetica), analogamente a quanto si era fatto e si stava facendo per i concetti di temperatura, di calore, ecc. Nell’ambito di tale teoria meccanica, un sistema termodinamico è considerato un sistema macroscopico caratterizzato da certi parametri, quali la pressione, il volume, la temperatura, al quale corrisponde un certo numero di sistemi microscopici, cioè un insieme di molecole ciascuna avente certe velocità e certe posizioni. L. Boltzmann dimostrò che il numero di sistemi microscopici corrispondenti a un dato sistema macroscopico rappresenta la probabilità, chiamata termodinamica, dello stesso sistema. Il logaritmo di tale probabilità, in questo ordine di idee, risulta proporzionale all’entropia del sistema. Questa riduzione dell’entropia nell’ambito della teoria indicata consente di considerare la morte dell’Universo non più come una legge ineluttabile di natura, ma come una legge altamente probabile.

Il concetto di entropia, nato con la termodinamica, trovò ampia possibilità di utile impiego in altri settori della scienza fra i quali è da segnalare quello dell’informatica durante gli anni Trenta. Il sistema termodinamico è qui sostituito dal messaggio informativo, mentre il microsistema è costituito dalla particolare codificazione o linguaggio adottati.

A una diminuzione dell’entropia di un sistema corrisponde un maggiore ordine tra le parti e quindi un aumento della quantità di informazione sul sistema stesso.

Neghentropia [da neg(ativo)+entropia]. In informatica, grandezza fisica corrispondente all’entropia cambiata di segno: un dato segnale che porta informazione a un sistema ne diminuisce l’entropia, vale a dire ne aumenta la neghentropia.

 

Nota 2

 

Solo un breve cenno riferito al “perché non si può fermare il tempo”.

Il tempo è percepito oggi come prova del fatto che il nostro mondo è solo una parte del Tutto: è questa la grande novità! Nel “Tutto” il tempo non c’è più. Noi veniamo da un Tutto cui è stato “strappato” qualcosa. Quel “qualcosa” è il nostro Universo. Stiamo lentamente ritornando là dove siamo stati “strappati”. Ecco perché il tempo va sempre avanti, mai indietro. Il tempo è una prova che siamo una parte del Tutto. Quando ritorneremo ad essere il tutto il tempo cesserà di esistere.

 

 

Nota 3

 

Tramite la completa e consapevole partecipazione ad un “dialogo diretto” con Entità Maestre trapassate è possibile togliere il disordinato turbinio (in termini fisici: agitazione termica) dei pensieri superflui che sono presenti nella mente. Ciò rende libera la mente di occuparsi dei nostri effettivi interessi e desideri e, contemporaneamente, “allarga” il campo delle possibili scelte. Il pensiero risulta più forte ed efficace se viene colto nell’attimo stesso in cui esso nasce, cioè se viene colto al livello della pura coscienza, o almeno a livelli non distanti da essa. Con la pratica regolare del “dialogo diretto” con le Entità, ciò diventa probabile in quanto “l’agitazione termica” viene gradualmente eliminata e la mente cosciente si espande fino a includere livelli più vicini alla “pura coscienza” (il Campo Unificato).

 

Nota 4

 

La tendenza spontanea dei livelli di realtà più eccitati a ricadere al livello fondamentale è però compensata dall’indeterminazione quantistica e dall’esistenza di una energia complessiva maggiore di zero, che danno luogo a continue transizioni dal livello fondamentale ad altri stati (agitazione termica). Senza tale compensazione, l’intero Universo collasserebbe al livello fondamentale e la realtà manifesta non esisterebbe.

 

Nota 5

 

Il CU è una “tabula rasa” soltanto in un ipotetico ciclo cosmico di avvio. In tutti i cicli successivi esso veicola le trasformate configurazioni di materia che i cicli precedenti hanno in esso registrate. Il risultato è che ogni ciclo successivo prende le mosse da un insieme completo di informazioni, relative a tutti i cicli passati.

 

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